Foto © tissellistudioarchitetti
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VC1

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Standort
Jahr
2010
Team
Filippo Tisselli, Cinzia Mondello

tissellistudioarchitetti provoca l’anonimato della periferia portando a compimento la realizzazione di un progetto di architettura residenziale
L’architettura non si limita all’atto progettuale ma si conclude nella realizzazione dell’opera, e questo avviene non prima del vaglio di amministrazioni ed enti legati al processo edilizio. Tali rapporti non possono però giustificare scarsità nell’impegno progettuale, né la totale sottomissione alle richieste di mercato: l'intero iter è sempre e comunque un atto sociale condiviso, di cui l’architettura è espressione.
Il progetto prevedeva la realizzazione di un edificio ad uso residenziale all’interno di un lotto inedificato e non raggiunto dai servizi pubblici quali strade, illuminazione e fognature, per i quali è stato necessario provvedere come nel caso emblematico della via di accesso e dell’ampia zona verde fronteggiante le residenze. Il tutto a vantaggio di un edificio in cui già erano previsti parcheggi interrati e che si sviluppa su tre livelli fuori terra: otto appartamenti equamente suddivisi nei primi due piani e un unico appartamento con sottotetto di pertinenza.
Al di là di una mera descrizione funzionale dell’intervento, il perno dell’azione è la volontà di riconfermare la qualità architettonica come guida, rifiutando l’omologazione alla rassicurante e anonima morfologia del costruito circostante.
Le classiche e consolidate funzioni del residenziale sono racchiuse all’interno di una “scatola”, che non rifiuta l’archetipo del volume parallelepipedo, ma che pure nella tensione della ricerca progettuale “prende vita” e ruota lungo un asse parallelo al suolo, sollevando da terra lo sguardo del suo fronte più rappresentativo. Pulizia e compattezza dei prospetti sono gli obiettivi perseguiti, raggiunti nell’adozione di un linguaggio semplice e immediato, come evidente nell’impostazione del prospetto principale: le ampie balconate si estendono per tutta la lunghezza del fronte, ma un unico segno coordina la complessità del sistema-prospetto sintetizzando i singoli elementi in un unico motivo dominante.
L’elemento grafico cui è stata affidata la gestione dei fronti in nessun caso rende meno leggibile la grande scatola ruotata: la bicromia degli intonaci lascia risaltare il bianco dell’involucro sul grigio delle superfici arretrate, contribuendo a sottolineare le linee guida della morfologia dell’intervento.

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