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- 2016
- Equip
- Filippo Tisselli, Cinzia Mondello, Marcin Dworzyński
tissellistudioarchitetti presenta la ristrutturazione di un apartamento unifamiliare nel centro storico di Cesena.
L'appartamento si trova nel cuore del centro storico di Cesena, in una posizione privilegiata e con l'opportunità di traguardo di un paesaggio urbano e naturale circostanti davvero eccezionali.
Il suo stato di abbandono e degrado in fase ante-progettuale si affiancava ad una forte frammentazione interna e ad una organizzazione claustrofobica degli ambienti che vanificava le potenzialità della casa.
L'iniziale demolizione dei muri divisori ha permesso la comple- ssiva riduzione del numero di ambienti a favore di una loro estensione e maggior comodità, nonché di una decisiva fluidità nella loro successione. Questi spazi ampliati hanno ricevuto un incremento di aria e luce naturali a partire dalla ridefinizione delle aperture affacciate sui terrazzi dei due livelli e sulla corte comune.
Trovano così posto al piano dell'ingresso la cucina/sala da pranzo, il salotto e un bagno ad uso comune. La scala, integralmente recuperata nel suo sviluppo ma rinnovata nelle finiture, conduce al piano superiore dove la camera da letto, un bagno privato e un ripostiglio completano il programma funzionale richiesto dalla nuova proprietaria.
L'intero spazio gode di una naturale successione tra gli ambienti, essendo ridotto al minimo il numero delle porte interne e dei connettivi, anche grazie all'esistente articolazione della casa. Il nuovo pavimento in listoni incrociati di teak, insieme alla tinta bianca delle pareti e del soffitto, omogenizzano i due livelli donandoli continuità. Sempre il teak, apparecchiato più linearmente e opportunamente trattato, caratterizza gli ampi deck sui due livelli, ambienti aperti della casa.
E nella successione i vari ambienti danno vita a una sequenza di declinazioni di tre cromie/materiali: il giallo oro degli specchi “gold” e del corrimano in ottone satinato, il bianco puro delle pareti e degli arredi, la naturalità della pavimentazione in legno. E’ questa terna, prima di ogni altro richiamo grafico, a dettare l’univocità dell’intervento, un “filo di Arianna” che si snoda durante il percorso all’interno della casa imponendo prepotentemente il cambiamento e il rinnovo.
Una terna vincente, che, nell'organizzazione della cucina, esprime tutte le sue potenzialità. Pur senza abbandonare una conformazione collaudata e tesa ad ottimizzare lo spazio di lavoro (penisola con fuochi e lavello, colonne alle spalle), il progetto punta ad una sintesi estrema. L’eterogeneità delle funzioni, tipica di ogni cucina, viene completamente assorbita da un’architettura “vivente” a parete, una successione di ante e componenti estraibili che nascondono mobili contenitori, scaffali, elettrodomestici e scompongono il volume originario in ogni direzione possibile. Nulla è lasciato al caso o al caos. Quello che colpisce, entrando, è il rigore di un ordine cercato e ottenuto, ma smussato dalle vibrazioni del motivo “a bamboo” che riveste la parete attrezzata: è lui il protagonista indiscusso. La serrata successione dei piccoli cilindri bianchi spicca tra le superfici di specchio e oro che la affiancano, e in esse raddoppia la sua presenza. La stessa discrezione di tonalità e geometrie del bancone, del tavolo, dei corpi luminosi, partecipa al riconoscimento del suo assoluto primato.
L'uso mai banale dell'arredo risiede nel non intenderlo come la sommatoria di oggetti aggiunti, semplicemente occupanti lo spazio disponibile. Se assunto come aspetto integrante il progetto architettonico, ovvero stabile nel tempo e frutto di un disegno condotto fino al dettaglio, le sue potenzialità si amplificano.
Sotto quest'ottica i tre mobili a termine degli ambienti principali della casa sono stati pensati come autonomi ma integrati nello spazio, marcatamente differenti ma tra loro relazionati. Il loro porsi agli “estremi” enfatizza l'eccezionalità del caso, una sottesa indipendenza reciproca e la necessità di una sperimentazione puntuale.
In ogni caso texture, materiali, luce, colori e sistemi di apertura rappresentano le componenti principali su cui si è riflettuto lungo il loro progetto.
La superficie esposta, fondale nella sala e nella cucina, articolazione di piani nella camera da letto, rivela nel suo aprirsi e decomporsi ambienti celati, spazi impercepibili in anticipo, profondità differenti in base a necessità e vincoli. I piani apribili si muovono per rotazione, scorrimento, sovrapposizione a seconda dei casi.
Alla struttura in legno di queste componenti sono aggiunti rivestimenti che esprimono le potenzialità di uno stesso materiale a seconda delle lavorazioni adottate: nella cucina, elementi lignei cilindrici smaltati di diametro differente sono accostasti sulla misura dei pannelli; nella sala è lo stesso parquet a risvoltare sul piano verticale, laddove in camera da letto si limita ad essere il basamento per le ampie ante, trattate a scanalatura continua laccata, contro-forma che rimanda agli elementi impiegati nella cucina sottostante.