NUOVOSTUDIO

L'edificio è un esempio tipico del lotto gotico della città storica, un'architettura residenziale minore tuttavia non priva di qualche peculiarità, come la facciata a quattro assialità di finestre con modanature, fasce marcapiano, davanzali in sasso d'Istria e cornicione in cotto. L'interno, completamente compromesso dalla ricostruzione del dopoguerra, si presentava articolato in due corpi separati: il principale, sulla strada, di due piani fuori terra e copertura a due falde, il secondario, posto sul lato opposto del cortile interno, sempre a due piani ma con copertura piana. Il tutto in stato di profondo degrado. L'intervento di recupero si è articolato nell'opera di restauro del corpo principale, che ha valorizzato alcuni elementi storici inaspettati, come il muro quattrocentesco del soggiorno che è emerso nel corso dei lavori e che è stato consolidato com'era dov'era, e nella ricomposizione architettonica del corpo secondario, progettato per concorrere con il fabbricato storico alla formazione di una corte interna che è diventata il fulcro della nuova abitazione. Sul giardino di vetro, la cui privacy è garantita dall'alto muro di confine, si affacciano gli spazi principali della casa, filtrati da aperture scorrevoli che permettono la totale continuità tra interno ed esterno. Il restauro è stato effettuato nel rispetto delle metodologie costruttive tradizionali, mentre l'addizione, che si affianca ed entra nella parte storica con la grande vetrata del piano terra, è stata realizzata con strutture portanti in ferro, tali da confondersi nel disegno delle grandi vetrate, anch'esse realizzate in profili di ferro. I pavimenti sono ovunque in legno ,di teak al piano terra e nel cortile, in wengè al primo, in rovere al secondo.