Galleria Lercaro
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- 2003
Il progetto interviene sui volumi di un di un edificio costruito a partire dal 1950 in una zona fortemente danneggiata dai bombardamenti del centro storico di Bologna. Il complesso è composto di sei piani fuori terra, più un settimo interrato. La richiesta del committente è stata finalizzata alla realizzazione di un centro di formazione e ricerca che all’interno, se pur autonoma, ospitasse la Collezione d’Arte Moderna della Raccolta Lercaro. La Raccolta Lercaro rappresenta oggi una fra le più rilevanti collezioni di scultura moderna del panorama nazionale, conservando, tra le altre, opere di Medardo Rosso, Alberto Giacometti, Marino Marini, Arturo Martini. Per il museo è stato realizzato un percorso su due livelli, articolato tra il piano terra e quello interrato, distribuito intorno ad un giardino interno ottenuto per scavo del cortile esistente, di fatto traslato in basso di oltre tre metri, operazione che ha consentito di aprire grandi vetrate nelle ex cantine, ora ambienti che accolgono la collezione permanente in spazi permeati dalla luce naturale. Come collegamento tra i due piani è stata costruita una sala a doppia altezza che, unitamente ad un secondo volume interrato che chiude la circolarità del percorso, rappresenta il costruito ex-novo. Il resto dell'edificio è stato ridisegnato, dal basamento su strada caratterizzato dalla scritta in ferro che è nome e visibilità al museo, al nuovo colore marrone-caffè che sulla città individua l'intervento nella sua nuova veste comunicativa. Al piano primo il tetto della sala grande diventa terrazzo, luogo per sculture all'aperto e affaccio per gli ambienti che ospitano le sale della Fondazione Lercaro. Altre opere sono collocate anche nel giardino interno, se vogliamo una rappresentazione contemporanea del chiostro storico.